giovedì 29 settembre 2011

"VIAGGIO IN EGITTO. L'OTTOCENTO RISCOPRE LA TERRA DEI FARAONI"


SAN SECONDO DI PINEROLO (TO) – “L’Egitto è sempre stato una delle mete più ambite e sognate dai viaggiatori di tutti i tempi, sia da quelli antichi, a partire da Erodoto, sia dai moderni turisti. Ma l’Egitto dell’immaginario collettivo, quello delle piramidi, delle mummie e della Sfinge diventa di moda nell’Europa dell’Ottocento”, spiega l’egittologa Silvia Einaudi, curatrice dell’interessante mostra “Viaggio in Egitto. L’Ottocento riscopre la terra dei faraoni”. Organizzata dalla Fondazione Cosso al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (TO), la mostra si inaugura sabato 5 ottobre alle ore 10,30 e restera’ aperta fino al 29 gennaio 2012. Attraverso lettere, appunti, libri, stampe, fotografie, giornali di scavo e documenti originali di viaggiatori, studiosi, fotografi ed archeologi che si avventurarono lungo le sponde del Nilo nel corso dell’Ottocento, si vuole portare il visitatore a ripercorrere l’avventuroso viaggio da Alessandria d’Egitto sino alla lontana Nubia. I documenti esposti, provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, sono in parte inediti e testimoniano lo straordinario interesse che l’Egitto suscitò nel mondo occidentale per tutto l’Ottocento.
Proprio per esprimere il significato che aveva a quel tempo il viaggio in Egitto, il percorso espositivo è diviso in sezioni allestite nelle varie sale del Castello: in apertura l’arrivo in Egitto, ad Alessandria, città in cui dall’Europa si arrivava via mare, per iniziare la visita nella terra dei faraoni. Si prosegue in un’immaginaria risalita lungo il Nilo, avanzando verso il Cairo, le piramidi e la Sfinge, passando poi per l’antica Tebe, oggi Luxor, e l’Alto Egitto, sino ad arrivare in Nubia. La mostra volge al termine con l’omaggio a tre figure italiane protagoniste dell’avventura ottocentesca in Egitto: Luigi Vassalli, milanese, archeologo e conservatore del Museo del Cairo nella seconda metà del XIX secolo, Gaetano Lodi, emiliano, pittore e decoratore tra l’altro dello Scalone di Palazzo Reale di Torino, celebre per i suoi acquarelli e le sue decorazioni su porcellane con motivi egizi e Giuseppe Parvis, ebanista lombardo, restauratore di importanti reperti dell’antico Egitto, famoso per la creazione di mobili ispirati all’antico Egitto, di gran moda fra la nobiltà e la borghesia europea di fine Ottocento.