giovedì 3 marzo 2011

ETICHETTE PER BOTTI DI "VINO LONTANO" AL MUSEO DELLA MONTAGNA DI TORINO

TORINO - Etichette delle botti per i vini prodotti in Argentina tra il 1900 e il 1950, naturalmente con la montagna nel soggetto. E’ quanto si puo’ ammirare al Museo Nazionale della Montagna al Monte dei Cappuccini a Torino fino al 20 novembre nella mostra “Montagne di vini lontani – eitchette per botti – Argentina 1900-1950”.
A cavallo tra Ottocento e Novecento furono migliaia gli italiani che cercarono la fortuna in Sud America e tra questi molti piemontesi scelsero di fermarsi in Argentina. Quelli che si stabilirono a Mendoza tra il 1880 e il 1890, lavorando come contrattisti dal mattino alla sera in vallate semidesertiche, erano contadini capaci di misurare le terre, curare i vigneti e raccogliere l'uva. Risparmiarono, si fecero raggiungere dalle famiglie e, circa dieci anni dopo, fondarono le loro aziende: Antonio Tomba a Godoy Cruz, Giovanni Battista Mosso a Luján de Cuyo, Pasquale Toso a Guaymallén, Giol y Gargantini a Maipú, Emanuele Cerutti a Mendoza e tanti altri. Quegli uomini furono i nuovi capitani dell’industria vinicola argentina.
Ma purtroppo i problemi della successione delle aziende familiari, che spesso non durano oltre le tre generazioni, coinvolsero anche loro. Molte imprese decaddero o chiusero, lasciando solo il profumo del mosto, qualche fotografia, i premi vinti dai loro vini nelle mostre e soprattutto le etichette a ricordare la propria storia. Questa mostra del Museomontagna Cai-Torino e del Consiglio Regionale del Piemonte con la collaborazione della Citta’ di Torino e il Cai, ci racconta una storia poco nota ma estremamente interessante, una fonte poco conosciuta degli immigrati italiani
Le prime etichette, quelle realizzate dagli immigrati fondatori della vitivinicoltura industriale, hanno una maggiore ricchezza d’informazioni e raccontano un’America immaginata, desiderata e piena di lavoro. Con le Ande sempre sullo sfondo. A partire dagli anni Trenta del Novecento divennero meno originali e creative, più simili tra loro, con i disegni statici. Ma sempre con le montagne all’orizzonte. Le etichette sono esposte in una vera “cantina” del museo, uno spazio riadattato per l’occasione, che ne riproduce l’uso originale. Come di consueto viene pubblicato un catalogo nella collana dei Cahier Museomontagna, illustrato con tutti i pezzi esposti (pagg. 48, € 8,00), con testi dei curatori della mostra Aldo Audisio e María Josefina Cerutti.